Katia deVidas
Francia/Uk | 2023 | 90'
Un ritratto intimo del musicista e artista più iconico della sua generazione.
Scopri Peter Doherty, cantante e cantautore punk inglese e leggendario frontman dei Libertines, mentre sprofonda negli abissi della dipendenza, nel momento di massimo successo.
Per un periodo di 10 anni, Peter Doherty è stato filmato in maniera intima dalla regista-musicista Katia de Vidas, che ha girato oltre 200 ore di filmati esclusivi.
Attraverso le parole dell’artista stesso, viviamo la lotta toccante e carica di emozioni di Doherty per superare i suoi demoni e riemergere dalle tenebre verso la luce.
“Stranger in my own skin” è un documentario evento sulla vita della rockstar britannica, Peter Doherty. Un ritratto intimo del musicista più influente della sua generazione e un’immersione nella sua lotta contro la dipendenza.
Sinossi:
La regista e musicista Katia de Vidas ha girato oltre duecento ore di filmati dell’artista, in un periodo di quasi quindici anni. Questo materiale, grezzo e intimo, è la base per un film d’archivio della durata di 90 minuti, che documenta la discesa agli inferi del cantante e songwriter dei Libertines e dei Babyshambles, proprio mentre la sua popolarità raggiungeva l’apice. Con le parole e le emozioni proprie di Peter Doherty, scopriamo la lotta dell’artista per vincere i suoi demoni.
Nota di Regia:
Nel corso dei nostri incontri, ho sentito il bisogno di mettere in immagini le ragioni che hanno spinto Peter a buttarsi nella vita caotica che lo caratterizza, così come di far emergere il processo creativo del musicista. Ho presto intravisto la possibilità di approfondire certi argomenti, di alimentare le interviste con reazioni spontanee in base agli eventi e alle difficoltà incontrate al suo fianco. L’universo di Peter è ludico e complesso, fuori dal comune e generoso. Mi parla di sé, delle sue creazioni in corso e dei suoi
progetti. Voglio seguirlo, e lui è d’accordo.
Il mio obiettivo principale è mettere in luce il pensiero e il lavoro riflessivo del compositore attraverso conversazioni libere e istintive. Queste possono prendere forma solo nel momento presente, e rispondere alle situazioni che viviamo in tempo reale, che si tratti di una scena dietro le quinte, della composizione di un brano, delle prove dei suoi gruppi o dei momenti di consumo di droghe che lo tagliano gradualmente dal contatto con la realtà. Katia deVidas
A proposito di Federation Studios
Basata a Parigi, Los Angeles, Roma, Madrid, Berlino, Colonia, Bruxelles, Londra e Tel-Aviv, Federation Studios incarna un nuovo modello di concezione, produzione, distribuzione e marketing di creazioni originali premium sviluppate all’interno del suo studio integrato per il mercato audiovisivo mondiale.
Dalla sua creazione nel 2013, il gruppo presieduto da Pascal Breton, co-guidato con Lionel Uzan e Marco Chimenz, conosce una crescita accelerata e si è rapidamente imposto come un attore imprescindibile del settore. Federation, classificato primo produttore francese di fiction per volume di ore nel 2023, conta oggi più di 250 dipendenti attraverso 35 società di produzione in Francia e all’estero, tra cui Robin & Co, Bonne Pioche, Cheyenne Federation, Fabula Pictures, Empreinte Digitale, Picture Perfect Federation, Federation Spain, Glisk, Vertigo Films, Drama Team…
Il polo Documentari di Federation è stato lanciato nel 2018 con il documentario evento Les Bleus au cœur de l’épopée russe (TF1, PRIME VIDEO) ed è diretto da Myriam Weil, a cui si è unita Isabelle Dagnac nel 2022.
Federation produce o co-produce documentari unitari e serie documentarie per la televisione, le piattaforme e il cinema, tra cui NADIA di Anissa Bonnefont (CANAL+, nominato agli International Emmy Awards 2022), Le Mans 55 di Emmanuel Reyé (CANAL+) MH370, la vérité disparue di Benoît Bringer (6 x 30’, France TELEVISIONS) anch’esso presentato al Fipadoc 2024…